Prevenzione Ictus Cerebrale

Insieme contro l'Ictus

Tutti noi sappiamo più o meno cosa è un ictus cerebrale: "stava così bene fino a ieri, poi, all'improvviso, è rimasto paralizzato, non parla più, non conosce più le persone… chissà se si riprende… come facciamo a curarlo?" .

In queste semplice parole sono racchiuse drammatiche realtà: la malattia colpisce all'improvviso, spesso senza segni premonitori o con sintomi talora così sfumati da passare inosservati, e, se la malattia non porta alla morte, lascia sovente postumi invalidanti ed irreversibili.

E' molto comune e moltissime famiglie hanno vissuto, direttamente od indirettamente, questo dramma. La malattia colpisce più spesso persone di sesso maschile di tutti gli strati sociali e la sua frequenza cresce con l'avanzare dell'età. Oggi nei Paesi occidentali, l'ictus è la terza causa di morte e la prima causa di invalidità! Inoltre, con il progressivo incremento della vita media, l'incidenza di questa patologia è in continuo aumento.


Quello che non è ben noto, è che questo evento non è ineluttabile anzi, in molti casi, è prevedibile. Il continuo sviluppo della medicina ha portato ad individuare i fattori di rischio e le cause che sono alla base della malattia. Il fumo, l'ipertensione arteriosa, i valori elevati di colesterolo, il diabete, la vita sedentaria costituiscono fattori noti che aumentano il rischio di malattia in una persona che invecchia, causando lesioni aterosclerotiche (placca ateromasica) nelle arterie che portano il sangue al cervello. Queste lesioni aterosclerotiche crescono progressivamente e subdolamente senza dare segni clinici fino all'evento improvviso, spesso irreversibile: l'infarto cerebrale (ictus). La sede più spesso interessata dal processo ateromasico è la carotide, arteria del collo che porta la maggior quantità di sangue al cervello. E' infatti dimostrato che la "placca carotidea" causa un progressivo restringimento (stenosi) dell'arteria che, se supera il 70%, si associa ad elevata probabilità di eventi ischemici cerebrali.


Ma è relativamente semplice individuare la presenza della stenosi attraverso l'esame eco-Doppler delle carotidi, indagine innocua ed a basso costo. Sapere che un paziente è portatore di una importante stenosi carotidea vuol dire sapere che è a rischio di ictus anche se non accusa alcun disturbo.
Vuol dire anche che può instaurare una adeguata terapia medica o chirurgica la cui efficacia è dimostrata nel prevenire l'ictus.